Un po' di storia
Le attività del Dipartimento sono ospitate in edifici storici ristrutturati, che si trovano tutti vicini al centro storico, alla stazione ferroviaria e a quella degli autobus.
- l'attuale Ala conventuale Sant'Andrea: un tempo era il reparto conventuale dell'Abbazia di Sant'Andrea (via G. Ferraris, 116)
- Palazzo Tartara e l'ex-Ospedaletto: un tempo erano parte integrante dell'antico Ospedale Maggiore (via G. Ferraris 109)
- Polo didattico San Giuseppe: un tempo ospitava il Collegio omonimo (piazza S. Eusebio 5)
- Biblioteca: è collocata in un'ala dell'antico palazzo degli Avogadro di Collobiano (via G. Ferraris 54).
Ala conventuale Sant'Andrea
Un tempo era il Reparto conventuale dell'omonima Abbazia, che comprende la chiesa, il chiostro e gli annessi edifici abbaziali.
Costruita tra il 1219 e il 1227 -a seguito della fondazione dell’abbazia da parte del cardinale Guala Bicchieri (Vercelli, ca. 1160-Roma 1227) di potente famiglia filoimperiale- la chiesa, consacrata nel 1224, mantiene inalterata la struttura originaria.
L’Università del Piemonte Orientale ha avuto in comodato dal Comune di Vercelli i locali che ora ospitano:
- Centro Servizi del Polo di Vercelli
- l’Aula Magna o Cripta di Sant’Andrea
- aule didattiche
L’inaugurazione della sede universitaria si è tenuta nella primavera del 2000, al termine del restauro iniziato nell’ottobre 1998.
(Per approfondimenti: “Passato futuro. I luoghi dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro", a cura di G. Bona e G. Cantino Wataghin, Gallo Arti Grafiche, Vercelli, 2002; “Carta Studii et Scolarium Commorancium in Studio Vercellarum. Intorno al primo documento dell'Università medievale di Vercelli”, Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, Gallo Arti Grafiche, Alessandria Novara Vercelli, 2005).
Palazzo Tartara ed ex-Ospedaletto
Entrambi gli edifici facevano parte dell'antico Ospedale Maggiore, fondato nel 1224 dal cardinale Guala Bicchieri. Inizialmente le funzioni principali dell’Ospedale erano di ricovero per pellegrini e poveri, di distribuzione di elemosine e di ospitalità per i clerici–studenti. In questa sede erano ospitati soprattutto gli studenti, e proprio qui si è formato il primo nucleo dello Studium, l’Università di Vercelli, sorto nel 1228. Lo Studium vercellese si formò grazie alla migrazione di studenti e maestri da Padova: particolarità dello Studium era che vi si insegnassero teologia (come a Parigi) e diritto (come a Bologna) oltre che medicina, dialettica e grammatica.
Gli edifici attuali sono sopravvissuti alle demolizioni che, tra 1962 e 1965, hanno cancellato buona parte dello storico complesso dell'Ospedale Maggiore.
Lungo via G. Ferraris si trova Palazzo Tartara, progettato dall’ingegner Ettore Tartara negli anni 1867-1868 e sede in origine dell’amministrazione ospedaliera. Il Palazzo ospita oggi i laboratori informatici, al piano terra, mentre i piani superiori accolgono gli studi dei docenti del Disum e alcuni laboratori.
Nel cortile interno, perpendicolare a Palazzo Tartara, è presente la manica, nota come “Ospedaletto” risalente alla seconda metà del XIX secolo e adibita a reparto pediatrico, ora completamente ristrutturata. Qui si trovano alcune aule per le lezioni dei corsi del Dipartimento.
(Per approfondimenti: “Passato futuro. I luoghi dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro", a cura di G. Bona e G. Cantino Watagin, Gallo Arti Grafiche, Vercelli, 2002; “Carta Studii et Scolarium Commorancium in Studio Vercellarum. Intorno al primo documento dell'Università medievale di Vercelli”, Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, Gallo Arti Grafiche, Alessandria Novara Vercelli, 2005).
Polo didattico San Giuseppe
È una ampia struttura dislocata su tre piani e ospitava un tempo il collegio religioso San Giuseppe.
Ora è destinata all'Università del Piemonte Orientale che ne ha fatto un polo didattico sia umanistico sia scientifico.
Nelle aule della struttura si svolgono i corsi del Polo di Vercelli. L'edificio ospita la sede del Dipartimento di Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica.
Ultima modifica 8 Maggio 2023